Intervista a Cristina Origone
Autrice di numerosi romanzi gialli e thriller, Cristina ha creato la rivista Agatha dedicata alle donne che scrivono gialli. Da sempre alle prese con numerose iniziative, abbiamo chicchierato con lei delle sue opere e delle novità che bollono in pentola. Buona lettura!
Ciao Cristina, benvenuta su DDS. Parliamo della tua ultima creatura: Agatha donne che scrivono gialli. Com’è nata l’idea di questo progetto e come è stato accolto dal pubblico? Chi sono i lettori di Agatha?
Ciao! Grazie per l’accoglienza. Agatha è un progetto a cui tengo moltissimo. L’idea è nata dal desiderio di creare uno spazio dedicato alle autrici del genere giallo, noir e thriller, ricordando autrici del passato e valorizzando scrittrici contemporanee. In Agatha, inoltre, dedico spazio anche a figure femminili del cinema e dell’editoria, sempre legate al genere giallo, perché credo sia fondamentale esplorare le diverse sfaccettature e influenze che questo genere esercita sull’immaginario collettivo, anche al di là della letteratura. L’accoglienza è stata molto positiva. In Agatha, ci sono interviste, articoli di approfondimento e consigli di lettura, un mix che ha saputo incuriosire ed entusiasmare tante persone, sia uomini che donne, con una passione in comune per il mistero e il fascino del giallo.
Di Agatha sei la curatrice di un po’ tutto il processo di creazione di una rivista: dall’ideazione delle rubriche, all’impaginazione, dalle copertine alla distribuzione. Come hai creato queste competenze nel tempo e come si suol dire “hai fatto di necessità virtu”?
Esatto, curo tutto il processo di Agatha, dall’ideazione alla distribuzione, e ho imparato sul campo e affrontando ogni fase con la volontà di fare sempre meglio. Per le cover mi sono affidata all’intelligenza artificiale, essendo un progetto non a scopo di lucro, non potevo permettermi di pagare un grafico e un illustratore. Poi ho la fortuna di collaborare con cinque professioniste che curano alcune rubriche: Elisa Cugliandro, Sara Paleari, Elisa Mura, che mi aiuta anche per le interviste, Alice Benassi e Cristina Tata. Agatha si può trovare sul sito Issuu.com (https://issuu.com/agathalarivista) così tutti possono leggere gratuitamente e scoprire i nostri contenuti.
Il tuo ultimo romanzo s’intitola Nessuno sa la verità (Golem Edizioni)un thriller dai risvolti romantici finalista al Garfagnana in giallo 2024. Cosa ci puoi dire dell’opera e cosa si devono aspettare i lettori da questo libro?
La trama ruota attorno a Ivano e Melania, una coppia apparentemente perfetta, la cui vita viene sconvolta dalla scomparsa della loro figlia Nicole. I lettori possono aspettarsi una storia che scava nelle motivazioni e nelle circostanze di un crimine, più che concentrarsi sulle indagini. Ho voluto esplorare le motivazioni profonde dei personaggi e le circostanze che li hanno portati a determinate azioni. Il romanzo offre molti livelli di lettura: ogni personaggio nasconde qualcosa, e il confine tra bene e male si fa sempre più sfumato, invitando il lettore a riflettere su temi complessi e attuali, come il caporalato e la violenza sulle donne.
La tua prima serie di gialli, che ha per protagonista Elisa Canessa, ha avuto un enorme successo tra il pubblico e molti giudizi positivi. Quali sono, secondo te, gli ingredienti di un buon giallo?
Gli ingredienti di un buon giallo, secondo me, sono diversi, ma credo che alcuni elementi siano fondamentali. Prima di tutto, servono personaggi credibili e ben costruiti, con cui i lettori possano ritrovarsi o che possano suscitare curiosità. Nel caso di Elisa Canessa, è un personaggio con pregi e difetti che la rendono a volte difficile, ma proprio per questo anche affascinante e realistica. Credo che il suo successo stia nella capacità di suscitare reazioni forti e diverse nei lettori. Un altro elemento essenziale è la suspense: mantenere alta la tensione e sorprendere il lettore, dosando i colpi di scena in modo che il mistero si sveli poco a poco
I romanzi con Camilla Serra, altra tua serie di successo, sono già stata adattati per dare vita a una serie TV. Cosa ci puoi dire di questa esperienza?
Al momento, il progetto è in fase di valutazione da parte di alcune produzioni, e spero davvero che presto possa diventare una serie TV. Ho realizzato un trailer, diretto da Marzio Mirabella, con l’attrice Jennifer Mischiati nel ruolo di Camilla. Il trailer è stato finalista al concorso Pitch Trailer 2024 ed è disponibile su YouTube.
Sei un amante dei gatti, tanto che ne possiedi alcuni e hai creato le avventure di Simone Marini e del suo gatto Mameo in una serie di gialli “gastronomici”. Da dove hai preso lo spunto per questa serie? Cosa ci puoi dire di questo progetto?
Durante la pandemia, mi è venuta l’idea di creare un cameriere investigatore, ispirandomi al lavoro di mio fratello, che è stato maître per anni. Simone, con il suo gatto Mameo, si ritrova spesso a collaborare con un maresciallo della caserma di Portofino. Ho strutturato gli episodi, due per ogni romanzo, pensando proprio a un format adatto per una serie TV. Anche questo progetto è attualmente in fase di valutazione per una possibile trasposizione televisiva. I miei gatti finiscono sempre nelle storie che scrivo. Alcuni, purtroppo, non ci sono più, ma continuano a vivere tra le pagine dei miei libri.
Genova, la tua città, viene spesso descritta nei tuoi romanzi. Che rapporto hai con lei? La consideri più un personaggio o un’ambientazione?
Io penso a Genova come città in cui si muovono i miei personaggi, una cornice che arricchisce le loro vicende senza mai rubare la scena, ma sostenendola. Tuttavia, i miei personaggi, essendo genovesi, portano inevitabilmente con sé quel qualcosa di unico e riconoscibile: il carattere, il modo di pensare, le sfumature tipiche della città. Così, anche se credo di inserirla come semplice sfondo, alla fine, Genova diventa anch’essa protagonista.
Il mio rapporto con Genova è di amore e odio. La ignoro tanto quanto mi sembra che lei ignori me. Ma nonostante questo, è come se, pur tenendoci a distanza, non potessimo fare a meno l’uno dell’altra.
Oltre al giallo, al noir e thriller, hai mai provato a cimentarti in altri generi o c’è un genere in cui vorresti provare?
Sì, mi è capitato, e devo dire che mi piace molto mescolarli. Non sono mai del tutto legata a un genere ben definito: trovo stimolante esplorare diverse sfumature narrative. Posso dire che le storie con misteri, in qualsiasi contesto o stile, mi affascinano molto.
Che consigli daresti a chi vuole intraprendere la strada della scrittura?
Consiglio di seguire sempre le proprie passioni. Se scrivere fa stare bene, perché non provarci? Sicuramente la strada può essere impegnativa, e solo una forte passione permette di andare avanti senza arrendersi. La scrittura richiede impegno e determinazione, per questo consiglio di leggere molto e seguire qualche corso di scrittura, perché aiuta a costruire solide basi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro, ci puoi dare qualche anticipazione?
Sto lavorando come curatrice della nuova collana digitale NeroDonna di Golem Edizioni, dedicata a racconti gialli e tutte le loro sfumature, scritti da donne. Il primo racconto uscirà a gennaio, e sono molto entusiasta di questo progetto. Per quanto riguarda le mie storie, uscirà per Natale un racconto della serie delle indagini di Mameo, e ho in programma diverse pubblicazioni per il prossimo anno, ma per ora non ho delle date precise.
Cristina Origone è nata a Genova. Scrittrice versatile, si è cimentata in vari generi, passando dai saggi semiseri ai thriller con i Fratelli Frilli Editori. Suoi racconti sono presenti in diverse riviste e antologie, e nel 2010 ha vinto la XXI edizione del premio Writers Magazine Italia. Per la collana Youfeel Rizzoli ha pubblicato Chocolate Olivia e Due fratelli per Giulia. Nel 2017 è stata finalista al concorso “Fai viaggiare la tua storia” e il romanzo L’amore che non sei è stato scelto da Libromania per la pubblicazione. Nel 2019 ha pubblicato il romance Una rana in valigia nella collana Elit – Harper Collins Italia. Nel 2020 ha pubblicato il primo romanzo con Camilla Serra protagonista, Il suono del vento (Golem Edizioni) seguito nel 2022 da Il sussurro della pioggia e da Il silenzio della terra nel 2023, premiati in vari concorsi, fra questi il “Garfagnana in giallo 2023”. Sempre con Golem Edizioni, ha dato vita alle avventure di Simone Marini e del suo gatto Mameo in una serie di gialli “gastronomici” (Gatti e misfatti, Di miele e veleno, Gatti, dolci e delitti), e nel 2024 ha pubblicato il thriller Nessuno sa la verità.
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